Il dovere della memoria

Fuori dall inferno Quando gli eserciti angloamericani e russi, respinti gli attacchi tedeschi, prendono l offensiva e costringono alla ritirata le truppe nemiche, i nazisti devono abbandonare i campi di concentramento costruiti negli anni precedenti. Dapprima è la volta di quelli polacchi, poi via via di quelli situati all interno del Reich. La popolazione dei Lager, consapevole che solo la sconfitta dei suoi carcerieri le avrebbe dischiuso una possibilità di salvezza, attende quel momento con ansia, pur senza farsi eccessive illusioni. In questi ultimi giorni, drammatici e convulsi, i comandanti dei campi cercano di far scomparire riuscendovi solo in minima parte le prove delle atrocità commesse, poi danno inizio alla ritirata. La situazione che si verifica allora è diversa da luogo a luogo. In alcuni campi, come a Buna Monowitz, rimangono pochi prigionieri, a cui è stata risparmiata l evacuazione perché malati e quindi non in grado di affrontare la marcia; altrove, come a Buchenwald, gli internati, che sono riusciti a organizzarsi in vista di questo momento, prendono possesso del Lager sopraffacendo l esigua guarnigione tedesca; in altri Lager, soprattutto in quelli situati all interno della Germania, le SS si arrendono agli eserciti nemici. In ogni caso, le scene che si presentano agli occhi dei liberatori sono allucinanti: cadaveri disseminati qua e là, moribondi distesi a terra, corpi spettrali, smagriti all inverosimile, che si muovono barcollando. La consapevolezza di essere giunti alla fine dell incubo opera però una rapida e inaspettata trasformazione: negli occhi di quei fantasmi, poco prima vuoti e assenti, si accende una luce nuova. E ciò che accade nei minuti successivi è davvero imprevedibile: prima ancora di esultare per l imminente libertà, quei poveri corpi ritrovano un energia quasi bestiale che li spinge a lanciarsi gli uni contro gli altri, a lottare selvaggiamente per la conquista di un premio che in quel momento vale più di qualsiasi altra cosa: il cibo. La corsa ai magazzini e alle dispense si trasforma in una battaglia feroce, senza esclusione di colpi, che solo i prigionieri meno provati possono vincere. Paradossalmente, l improvvisa disponibilità di cibo provoca una nuova ondata di morti, dal momento che lo stomaco contratto e avvizzito dai lunghi digiuni non è in grado di assorbire e digerire tutto ciò che ora viene ingerito. La furia dei prigionieri non si scatena soltanto in questa lotta fratricida, ma talvolta si rivolge anche contro gli oppressori SS e Kapò sui quali essi si vendicano delle angherie e delle torture subite. Prima che gli eserciti alleati o le stesse organizzazioni degli internati riescano a impedirlo, i più odiosi fra quei personaggi subiscono un brutale linciaggio. 172

Il dovere della memoria
Il dovere della memoria
Collana I LIOCORNI