I CARNEFICI «Avete suonato bene , fu il suo commento, «e il suono del violino è buono. Finalmente Bronislaw poteva respirare. Ma il suo sollievo fu ancor più profondo perché sapeva che il violino non aveva avuto il tempo necessario per asciugarsi a dovere. Il comandante, soddisfatto, guardò Rascher con un mezzo sorriso ironico. «Voi due e il liutaio , questa volta non lo chiamò ebanista da quattro soldi, «per il momento non finirete alla cava . Poi si voltò verso i pochi invitati. «Signori, direi che una mancia se la sono guadagnata . Si diresse verso il suo attendente, che gli allungò una moneta. Ora me la darà, pensò Bronislaw, ma non fu così. La gettò dentro l astuccio che il violoncellista aveva lasciato aperto, come si fa con i musicisti di strada. Gli invitati, tra cui una ragazza con l uniforme delle SS, lo imitarono. Il violoncellista si chinò a raccogliere le monete con l odiata effigie, in tutta fretta, come se stesse già pregustando il cibo che avrebbe potuto comprarci. Ma Bronislaw oggi non si sarebbe chinato, non di sua volontà; non ora, dopo aver interpretato il brano a quel modo, con tutta l anima, per salvare la vita di Daniel, dopo aver suonato come lo stesso Corelli, con la vista offuscata dalla rabbia. Non mi abbasserò, pensava, stringendo a sé il prezioso strumento, e per un momento sarò un principe. «Che fai? Dammi il violino! Bronislaw si costrinse ad allentare la stretta. Con rammarico, rosso in volto, infiammato di rabbia, consegnò l amato violino e l archetto nelle mani del Maiale, che già lo mostrava a tutti, vantandosene come se lo avesse costruito con le proprie mani. Il violinista notò che uno degli invitati non aveva gettato monete nell astuccio e lo guardava con occhi pieni di ammirazione; quel volto non gli era sconosciuto. Portava l uniforme della Wehrmacht11, non delle SS; doveva essere un musicista noto, ora sotto le armi. 11 Wehrmacht: l esercito tedesco. 150
Il dovere della memoria
Collana I LIOCORNI