Il tesoro della villa sul lago

Lo Sfregiato 149 Diceva tante altre cose nella sua lettera Alessandro. Marco lesse e rilesse quelle parole sorridendo,ripromettendosi di scrivere una lettera altrettanto lunga e raccontare tutto ciò che era accaduto in due anni. Il giorno in cui Alessandro era partito, aveva preso anche lui una risoluzione: sarebbe andato a imbarcarsi, come aveva progettato. Non lo avrebbe fatto da marinaio, ma semplicemente come ospite. Per verificare se la vita del mare gli piacesse. Dopo aver depositato gran parte del tesoro presso un banchiere di Milano, s imbarcò su un mercantile che portava da Genova a Livorno: un viaggetto breve che, però, fu sufficiente a Marco per cancellare i suoi progetti. Scoprì di detestare tutta la massa d acqua su cui galleggiava quel guscio di legno in balia dei capricci del tempo, e stette male dall inizio alla fine del viaggio. Addio a mare e a oceani. Addio alla nave, su cui già si era visto comandante a impartire ordini. Addio a grandi viaggi di esplorazione. Addio a nuove terre. Da Livorno risalì verso nord, mentre si diffondeva ovunque la notizia di una prossima invasione dei francesi. Nelle due locande in cui alloggiò nel suo viaggio verso il settentrione, Marco udiva frasi come: «Se Carlo II2 conquisterà Firenze, sarà la fine. «Bisogna prepararsi al peggio. « finita la pace.Verranno tempi duri Il convento lo accolse con la sua quiete come un abbraccio. Per qualche minuto, Marco pensò che quella vita ritirata, non fosse da disprezzare come aveva pensato. La sorella apparve in parlatorio; non sembrava sorpresa di vederlo. Prima ancora di salutarlo, gli chiese a bruciapelo: «Hai trovato il tesoro? «Non metti tempo in mezzo, sorellina , replicò lui sorridendo. «Sì, ho trovato un tesoro favoloso. «Era nella villa a Bellagio come indicato sulla mappa? «Esattamente. 2 Carlo II: vedi introduzione storica.

Il tesoro della villa sul lago
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