Vite giovani

100 TU E GLI ALTRI Adesso ogni domenica andava alla partita. Anche questa domenica. «Dario, prima di uscire, devi portare fuori il cane , lo avvertì la madre. «Mamma, non ce la faccio. Devo andare. I miei amici mi aspettano. «Guarda che non posso neppure io, sto dando da mangiare a tuo fratello. Per favore, Dario, ricordati che il cane è tuo e hai promesso Il ragazzo reagì male: «Va bene, va bene , esclamò arrabbiato, «come vuoi. Adesso vado. Prese Pallino di mala grazia per il guinzaglio e, quasi correndo, uscì da casa, mentre il cane, legato, gli arrancava dietro. Non lo portò neppure fino al parco, ma semplicemente al giardinetto davanti a casa. «Adesso muoviti! , gli ordinò con cattiveria, «non voglio fare tardi per colpa tua. Pallino gli si avvicinò per leccargli la mano, come faceva sempre quando credeva di doversi far perdonare qualcosa, ma il ragazzo di nuovo non reagì come l animale si era aspettato. «Muoviti, ti ho detto , gli intimò con voce dura, «dai, cavolo!, non ho tempo da perdere. Il cane fece i bisogni vicino a un cespuglio, sotto lo sguardo impaziente del padrone. Sulla strada per casa gli si avvicinò ancora strofinandosi alle gambe e di nuovo lui lo cacciò via. «Muoviti a tornare a casa , disse. Entrati in casa, lo liberò del guinzaglio e gridò attraverso il corridoio: «Lo mollo qui! Se ne andò in tutta fretta biascicando un saluto. Pallino rimase in casa tutta la domenica, aggirandosi per le stanze silenziose. Erano usciti anche l uomo e la donna

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