Le Storie più belle del Mondo

246 IL TEMPO DEGLI EROI poco,forse,rideremo noi .Subito il mostro cadde in un sonno profondo: era il momento di agire. Prendemmo un tronco di ulivo, che avevamo trovato nella grotta, lo arroventammo per bene nella brace ancora calda, e poi giù! lo spingemmo con forza nell occhio del Ciclope.Sfrigolava la carne, il sangue scorreva a fiumi intorno al tizzone, e la palpebra, le ciglia, la pupilla, tutto era rosso come il fuoco. Un grido disperato risuonò nella caverna. Polifemo balzò su dal giaciglio, afferrò con le mani il tizzone ardente e se lo estrasse dall occhio. Noi ci eravamo nascosti in un anfratto della caverna e lui vagava di qua e di là, come un anima in pena. Gridava, invocava i Ciclopi suoi fratelli, che abitavano nelle vicinanze.Loro,sentendolo gridare,si avvicinarono alla grotta e così, dall esterno, gli domandavano: Che cosa succede, fratello, perché gridi così? Ti hanno rubato le pecore o c è forse qualcuno che vuol farti del male? E lui: Nessuno mi uccide; Nessuno è l autore di tutto . Se nessuno ti offende, vai a dormire, allora e lascia in pace anche noi! , dissero e ritornarono nelle loro caverne. L indomani,il Ciclope si appostò all ingresso della grotta; tolse il macigno e fece uscire le pecore. Lui le tastava con le mani, una per una, pensando che noi, per fuggire, ci fossimo messi a cavalcioni delle pecore. Mi credeva un idiota! Ma io legai forte i compagni sotto la pancia dei montoni più grossi; quanto a me, scelsi un ariete bellissimo e mi distesi sotto il suo ventre, avvinghiandomi alla folta pelliccia. E così uscimmo, sani e salvi, dalla spelonca del mostro. Arrivammo alla spiaggia, dov erano gli altri ad attenderci e salpammo in fretta e furia, felici di aver scampato il pericolo . «Meno male! , esclamò Nausicaa, tirando un respiro di sollievo. «Ma non è ancora finita! ,riprese Ulisse.«Eravamo già quasi al largo, che Polifemo arrivò. Lo vedemmo dritto sulla punta di uno scoglio, brancolante nel sole, con quell unico occhio cieco, pieno di sangue raggrumato: Torna qui, Nessuno caro, ti onorerò come meriti , gridava il cretino.

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