Racconti da Shakespeare

92 PERDITA E RITROVAMENTO cende e alle vostre necessità con le energie di un giovane . «Oh, buon vecchio , rispose Orlando, «quanto è evidente in te la dedizione dei vecchi tempi! Tu non ti sei adeguato ai comportamenti del nostro tempo. Ce ne andremo assieme e prima che il tuo gruzzolo, guadagnato in gioventù, sia esaurito, troverò il modo di provvedere al nostro sostentamento . Dunque il fedele servitore e il suo amato padrone si misero assieme in cammino; Orlando e Adam avanzavano,senza essere molto certi sulla direzione da prendere, finché arrivarono alla foresta di Arden, dove giunsero affamati come era successo a Ganimede e Aliena.Vagarono alla ricerca di un abitazione, finché furono esausti per la fame e per la fatica. Infine Adam disse: «Oh, mio caro signore, non posso più camminare, morirò di fame! Quindi si coricò a terra, convinto che quel posto sarebbe stato la sua tomba, e diede l addio al suo amato padrone. Orlando, rendendosi conto della sua debolezza, sollevò tra le braccia il vecchio servitore e lo portò al riparo di un albero ombroso, rincuorandolo: «Coraggio, buon Adam, riposa qui per un po le tue stanche membra e non parlare di morte . Poi si mise alla ricerca di cibo, e arrivò casualmente in quella parte della foresta dove si trovava il duca che, con i propri compagni, si stava proprio allora accingendo a cenare; il nobile duca sedeva sull erba, senza altro tetto se non quello fornito da grandi alberi ombrosi. Orlando, ridotto allo stremo dalla fame, deciso a sottrarre loro il cibo con la forza, estrasse la spada ed esclamò: «Fermi, non toccate quella carne; sarà il mio pasto . Il duca gli chiese se tanta audacia fosse frutto della disperazione o se invece non tenesse in alcun conto le buone maniere. Al che Orlando rispose che stava morendo di fame; allora il duca lo invitò cordialmente a sedersi e mangiare con loro. A queste parole gentili, Orlando rinfoderò la spada e arrossì di vergogna per la rudezza con cui aveva chiesto il loro cibo. «Vi prego, perdonatemi , disse, «pensavo che qui non esistesse che barbarie, per questo mi sono rivolto a voi tanto prepo-

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