Don Chisciotte della Mancia

Prime disgrazie 27 «Vi può andare? chiese dubbioso a Chesciana. «Altro che! gli rispose l altro, che era di bocca buona. «Mai visto un luogo più adatto di questo per vegliare le armi. vero che, durante la notte, potrei essere attaccato da qualche spirito dell aria, ma non temete: terrò gli occhi ben aperti . E detto questo, ammucchiò sul parapetto del pozzo corazza e schinieri, elmo e cosciali e, tenendo con sé soltanto lancia e spada, che non avrebbe ceduto neppure in cambio del mondo intero, cominciò a passeggiare avanti e indietro, come se dovesse custodire un tesoro. L oste se ne andò alquanto preoccupato, perché qualcosa gli diceva che quella veglia d armi non sarebbe finita bene. Che possedesse il dono della profezia o soltanto un po di sano buon senso, fatto sta che, non appena la luna sorse nel cielo, i guai cominciarono a sorgere intorno a Don Chisciotte. Dovete, infatti, sapere che in quella stessa locanda aveva preso alloggio un nutrito gruppo di mulattieri. Era gente quella che andava per le spicce. Dopo una stramaledetta giornata, trascorsa sotto il sole e in mezzo alla polvere, a spingere avanti asini e ciuchi recalcitranti, quei gentiluomini avevano gran poca voglia di pensare a Dulcinee e veglie d armi. Mangiarono, bevvero, si grattarono le pulci, si tolsero gli stivali, per far prendere un po di fresco ad alluci4 grossi come funghi porcini e poi giù di botto, a ronfare di gusto. Quasi che qualcuno avesse misurato sulle loro zucche la resistenza del proprio randello. Fin qui tutto bene, ma c è un ma. I nostri viandanti, come si è detto, avevano bevuto e si sa che il vino chiama il vino. O meglio, l acqua per spegnere l incendio provocato dal vino. Per farla breve, d un tratto, nel cuore della notte, qualcuno si sveglia con una sete della malora. 4 alluci: le dita grandi del piede.

Don Chisciotte della Mancia
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