Il tesoro degli Etruschi

56 IL TESORO DEGLI ETRUSCHI di quelli che sarebbero venuti dopo, ma si consolò pensando che c erano le fotografie da esaminare: chiunque avrebbe potuto farsi dell orcio l idea giusta, volendo. Oltre il fatto, naturalmente, che c era l orcio tale e quale, anche se non tutti avrebbero avuto la fortuna, toccata a loro, di trovarlo addirittura in terra d Etruria. «Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto , osservò Michela. «Qual è l ambiente dell oggetto ritrovato? La sua posizione precisa? Il materiale è in buono stato di conservazione? Ha subìto l azione dell acqua? Di agenti chimici? , cantilenò di nuovo Michele. Era rimasto impressionato dalla grande meticolosità3 degli archeologi. «Ci avranno messo dentro del miele? Dei fiori appena raccolti? Sarà servito a una famiglia per fare merenda come facciamo noi adesso? Conteneva il latte che una mamma preparava per il suo bambino? , continuò Michela sognante. Il fratello la guardò quasi indignato. Queste domande non erano degne della scienza, diamine. Ma, vedendo il volto tranquillo di lei e gli occhi chiusi a immaginare quel passato, si pentì subito: Michela era perspicace, Michela aveva ragione. Stava ricostruendo a sua volta quel mondo, tutto un mondo intorno al vecchissimo oggetto che avrebbe rivelato chissà quante vicende, se avesse potuto parlare. «Giusto. Brava , mormorò. Lei aprì gli occhi e scoppiò a ridere arrossendo. «Stavo facendo un po di poesia , si scusò. «Mica tanto , replicò Michele. «Stavi passando dall archeologia interrata all archeologia vivente4, come dice Susi. Forse un giorno ti metterai a scrivere un racconto, o dei versi, con il titolo: L orcio sepolto. Che ne dici? . Michela rise di nuovo. Suo fratello aveva il tono burlesco, eppure non la stava canzonando. Si capivano: egli sapeva bene che per lei qualcosa sarebbe sempre mancato, in ogni scoperta, se non avesse potuto metterci la fantasia ridente della vita. 3 meticolosità: minuziosità, precisione che può sembrare eccessiva. Michele ripete, apparentemente per scherzo, le lezioncine imparate, ma agisce con la serietà e l impegno di chi si appassiona ad un lavoro e vuole riuscire. Intanto ci fa capire come l archeologia esiga davvero un rigore scientifico. 4 archeologia vivente: Michela cerca, nelle cose, l uomo, le persone umane e il loro modo di vivere.

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