Argo

98 ARGO aveva giocato tante volte a casa del padrone senza pelo! Ebbe voglia di stargli accanto e s acquattò dietro un albero. Il ragazzo salì sulla stradina col suo sacchetto pieno e si fermò ad ascoltare i colpi che il Rocco batteva al suo ciocco5 poi a testa alta, seguendo l ombra degli uccelli nella cupola di verdura, tornava a casa. Bisognerebbe badarsi sempre ai piedi, invece guardava per aria e non vide. C era per terra una grossa corda nera arrotolata, col capo dritto. Quella fune anche sibilò prima che Nandino gli mettesse addosso il piede, ma il ragazzo faceva crocchiare le nocciole nel sacco. L urlo d orrore del bimbo smosse il cane che gli fu accanto e vide. La Vipera s era ormai stesa e se n andava lenta. Argo la rincorse, l agguantò dietro la testa, la stroncò, la morse quant era lunga, poi si rifece alla grossa pancia e la sbudellò. Quando fu morta tornò dal bimbo. Era pallido e tremava. Buttato per terra si guardava la gamba dove la vipera aveva morso, e c eran rimasti due buchetti rossi, ma un dolore di fuoco. Piangeva. Poi urlò: «O Rocco, m ha abboccato la vipera! Fate presto che svengo! . Nella confusione della mente l eco di quel posto romito gli riportò subito la risposta consolante: «Vengo! . «Svengoo! ripeté il bimbo terrorizzato. «Vengoo! rispose di nuovo l eco con la stessa premura. E Nandino aspettava piangendo. Il Rocco certo stava per arrivare perché il mazzuolo non batteva più, ma tardava! Invece era già andato via. Quando, dopo dieci minuti la gamba intorno alla morsicatura era viola, il bimbo s accorse di respirare a fatica, impazzì, sprecò le ultime forze per chiamare aiuto, poi non ce la fece più per l affanno.Allora abbracciò il cane, ricordò tutti i nomi di quelli che aveva avuto e si raccomandava: «Chiama te, Lilla! chiama te, Mascheretto! chiama, Bobi! chiama, Diana! chiama te, Argo! . A sentirsi invocare per nome da quel piccolo padrone che stava male il cane ebbe un brivido nella pelle, alzò la testa, uggiolò. Poi, a intervalli regolari prestò la sua voce potente al bambino, e continuò con la stessa cadenza come chi ha capito bene e non occorre altro. 5 ciocco: il ceppo di un albero.

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