Argo

Capitolo 16 89 impegnato a ciucciare un lombrico che, almeno mezzo, tirava a salvarsi infilandosi più in fondo nel fango. Con un balzo lo rovesciò nell acqua a gambe all aria e l azzannò alla gola. Quel poverino gridò poco e male perché ogni volta che alzava lo strido Argo aggiustava meglio la presa, e la Cinghiala non lo sentì per via di una cascatella che le riempiva col suo rumore le orecchie. Ma quando dava il latte s inquietò forse a causa di un capezzolo fino a quel momento strizzato che restò turgido, o perché i figli, prima in numero pari, davano ora, poppando in piedi, un senso di sbilanciamento da una parte, mai provato prima. Così sentì che quel posto non era più buono e s allontanò coi nove marmocchi rimasti. Per tre giorni Argo, sotto càrpini7 che avevano messo le foglie, ascoltò accucciato il canto del ruscello e dei merli. S alzava soltanto per andare a bere e in quell occasione si stirava le gambe. Ma il cinghialetto finì, tornò la fame e restò la convinzione che la ciccia era buona e gli ossi teneri. Andò alla ricerca di quella famiglia numerosa, partita in giù come l acqua. La ritrovò dove il torrente s era disteso in uno slargo del terreno e l aveva permeato tutto dando vita a una vegetazione di steli lunghi sui quali s aprivano foglie tanto larghe che ogni porcellino pareva sotto il suo ombrello. La madre, troppo grossa per far quel gioco, vigilava fuori da quel mare di verde. Argo fece un giro lungo, tornò cauto dal disotto e aspettava non visto. Il suo odore era annullato dalle esalazioni di tutti quei vegetali in crescita. Finalmente tra i piccoli serpeggiò l impazienza: qualcuno, scappato fuori, era poi tornato indietro a dire che non pioveva, e tutte le foglie si mossero manifestando l inquietudine che portavano sotto. I cinghialetti si sparpagliarono, uno sbucò vicino al cane, preoccupato soltanto di essere uscito per ultimo. Si sentì agguantare alla schiena e portare via. Allo strillo che fece, tutta la terra tremò, ringhiò, digrignò i denti. Un pezzo di monte allargò di prepotenza il mare di verde e apparve nero portando avanti due rocce divaricate, ma era solo una bocca aperta a cui il terrore del cane ingigantì le mascelle. E per il 7 sotto càrpini: sotto alberi di alto fusto, simili all acero.

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