Per piacere, padrone Tom! Oh, per piacere, padrone Tom! Dopo il settimo colpo, Tom disse: Esci da quella porta! Lo seguì e gli diede uno, due, tre calci ben assestati. L ultimo spinse al di là della soglia lo schiavo dalla pelle bianca che se ne andò zoppicando, asciugandosi gli occhi con la manica della camicia vecchia e stracciata. Tom gli gridò dietro: Mandamela! Poi si ributtò, ansimante, sul divano e commentò con voce stridula, proprio arrivato al momento giusto; ne avevo fin sopra i capelli di star qui a rimuginare senza nessuno che mi distogliesse dai cattivi pensieri. Com è stato salutare! Mi sento meglio. In quel momento entrò la madre di Tom, che chiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò al figlio assumendo quell atteggiamento servile e supplicante e pronunciando quelle parole di adulazione dettate dalla paura o dall interesse in coloro che sono schiavi dalla nascita. Si fermò a mezzo metro dal figlio, esprimendo ammirazione per il suo portamento virile e la sua bellezza; Tom appoggiò il capo su un braccio e una gamba sul divano per assumere un aria di totale indifferenza. Mio Dio, come sei cresciuto, tesoro! Per il cielo, non vi avrei riconosciuto, padrone Tom! Davvero! Guardami un po ; ti ricordi della vecchia Roxy, caruccio? Bene, ora posso fermarmi e morire in pace, perché ho visto... Falla corta, falla corta! Cosa vuoi? Sentilo! Proprio lo stesso vecchio padrone Tom, sempre così allegro e scherzoso con la sua vecchia balia. Ne ero proprio sicura.... Ti ho detto di farla corta, vai avanti! Cosa vuoi? Fu un amara delusione. Roxy aveva nutrito, coltivato e carezzato molto a lungo la convinzione che Tom si sarebbe dimostrato contento di vedere la vecchia governante, e che l avrebbe resa orgogliosa e felice fin nel più intimo rivolgendole qualche parola cordiale, tanto che dovette sentirsi rispondere bruscamente per ben due volte prima di convincersi che egli non stava scherzando e che il suo bel 87
Wilson lo zuccone
Collana I LIOCORNI