La strana storia di Peter Schlemihl

stivali nuovi, che avrei preso volentieri: il prezzo troppo caro mi spaventò. Così mi accontentai di un paio di usati, che erano ancora robusti e in buono stato. Un bel ragazzo biondo e ricciuto, che serviva alla bancarella, me li porse con un sorriso gentile, dopo che ebbi pagato in contanti, e mi augurò buon viaggio. Li calzai subito e mi diressi fuori città verso la porta situata a nord. Ero profondamente immerso nei miei pensieri e vedevo a malapena dove mettevo i piedi. Pensavo infatti alla miniera, dove speravo di giungere la sera stessa e dove non sapevo bene in che modo presentarmi. Non avevo ancora fatto duecento passi, quando mi accorsi di essere uscito di strada. Mi guardai intorno: mi trovavo in un selvaggio bosco di abeti secolari, che non sembrava mai essere stato toccato dall ascia. Mi inoltrai di alcuni passi ed eccomi in mezzo a rocce solitarie, ricoperte solo di muschio e di sassifragacee7 e tra le quali vi erano distese di neve e di ghiaccio. L aria era molto fredda; mi voltai, il bosco alle mie spalle era scomparso. Feci ancora alcuni passi: intorno a me regnava il silenzio della morte. Il ghiaccio, sul quale mi trovavo, si estendeva a perdita d occhio e vi gravava8 una fitta nebbia; il sole era una palla rosso sangue all orizzonte. Il freddo era insopportabile. Non sapevo cosa mi fosse successo. Il gelo che mi intirizziva mi costrinse ad accelerare il passo. Udii solo un fragore di acqua in lontananza: un passo, ed ero sulla riva ghiacciata di un oceano. Innumerevoli branchi di foche si gettarono in acqua al vedermi, strepitando. Seguii questa riva, vidi ancora nude rocce, terreni, boschi di betulle e di abeti. Camminai dritto davanti a me per un paio di minuti. Il caldo era soffocante; mi guardai intorno: mi trovavo tra gelsi e campi di riso ben coltivati. 7 sassifragacee: genere di piante erbacee, viventi per lo più in montagna. 8 vi gravava una fitta nebbia: era immerso in una fitta nebbia. 110