Dieci racconti da Shakespeare

suo disdegnoso amato, che Oberon gli aveva ordinato di cercare; e di conseguenza suppose che, essendo essi da soli, ella sarebbe stata per forza la prima cosa che egli avrebbe visto svegliandosi; così, senza indugiare oltre, si accinse a versare un po del succo del piccolo fiore purpureo sui suoi occhi. Ma accadde che Elena, giunta lì per caso, fu la prima cosa che Lisandro scorse al posto di Ermia, quando aprì gli occhi; e può parer strano, ma il filtro d amore era così potente che la sua passione per Ermia svanì e si innamorò di Elena. Se, al suo risveglio, avesse visto prima Ermia, l errore commesso da Puck non avrebbe avuto conseguenze, perché Lisandro non poteva amare di più la fedele fanciulla; ma essere costretto da un sortilegio a dimenticare la sua impareggiabile Ermia e a rincorrere un altra giovane donna, abbandonandola addormentata e tutta sola nel bosco a mezzanotte, fu, per il povero Lisandro, una vera sventura. Ma così accadde. Elena, come si è detto prima, cercava di tener dietro a Demetrio, quando questi fuggì così scortesemente da lei; ma, dato che gli uomini sono corridori migliori delle donne sulle lunghe distanze, ella non riuscì a sostenere questa ineguale prova. Ben presto Elena perse di vista Demetrio e, mentre vagava, smarrita e sconsolata, arrivò nel luogo dove Lisandro stava dormendo. Ah! , ella esclamò, questi che giace a terra è Lisandro: dorme o è morto? . Poi, toccandolo con delicatezza, disse: Buon signore, se siete vivo, destatevi . A queste parole Lisandro aprì gli occhi e immediatamente (il filtro d amore infatti cominciava ad avere effetto) si rivolse a lei con espressioni di amore e ammirazione straordinari; le disse che la sua bellezza superava di gran lunga quella di Ermia, esattamente come la colomba è reputata più leggiadra del corvo, che sarebbe corso nel fuoco per lei, e molte altre parole amorose di tal fatta. Elena, sapendo che Lisandro era l innamorato della sua amica Ermia alla quale era legato da un solenne impegno di matrimonio, si adirò all inverosimile quan54