Dieci racconti da Shakespeare

Il giovane principe, straordinariamente scosso da questo racconto, cui non si poteva non credere per la sua logicità e coerenza, dedusse che quell apparizione era il fantasma di suo padre e, quella notte, decise di montare di guardia assieme ai soldati, per poterlo vedere qualora si fosse presentato; infatti pensava che un tale prodigio non avvenisse senza ragione, ma che il fantasma dovesse comunicare qualcosa e, sebbene fosse stato silenzioso fino ad allora, forse avrebbe parlato a lui. Così aspettò con impazienza il calar del sole. Quando fu notte, all ora del suo turno di guardia si trovò sugli spalti8 con Orazio e Marcello, uno dei soldati, là dove il fantasma solitamente compariva; faceva freddo, l aria era insolitamente sferzante e pungente; Amleto, Orazio e il loro compagno stavano commentando il rigore di quella notte, quando improvvisamente Orazio li interruppe e indicò la presenza del fantasma. Alla vista dello spettro di suo padre, Amleto fu colto dallo sconcerto e da una repentina paura. Invocò subito gli angeli e i ministri di dio che proteggessero lui e i suoi compagni, poiché non sapeva se quello era uno spirito buono o malvagio, se venisse in nome del bene o del male, ma, a poco a poco, riacquistò coraggio e il fantasma lo guardò in modo così compassionevole, così evidentemente desideroso di parlargli, ed era talmente simile, in ogni particolare, al suo vero padre, dal quale apparentemente non riusciva a distinguerlo, che Amleto non poté fare a meno di rivolgergli la parola. Lo chiamò per nome, Amleto9, Re, Padre , e lo scongiurò di rivelare la ragione per cui aveva lasciato la sua tomba, dove era stato consegnato alla quiete eterna, per ritornare sulla terra avvolta nelle tenebre; lo pregò anche di far sapere loro in quale modo potessero aiutarlo a 8 spalti: bastioni, mura di cinta del castello. 9 Amleto: è significativa la scelta del nome, uguale per padre e figlio, che ne indica lo strettissimo legame. 232