Quando seppe che era arrivato un messaggero da Verona, pensò che di sicuro avrebbe confermato i fortunati presagi dei suoi sogni. Tuttavia, non appena gli si presentò una prospettiva assolutamente opposta a quella lusinghiera che aveva immaginato e si rese conto che la sua compagna era realmente morta, né avrebbe potuto farla rivivere con alcun bacio, ordinò che i suoi cavalli fossero sellati, perché sarebbe andato a Verona quella notte stessa per vedere la sua sposa adagiata nella tomba. E siccome il male si fa facilmente strada nei pensieri di un uomo disperato, gli ritornò alla memoria un povero speziale18, di fronte alla cui bottega in Mantova era recentemente passato. Alla vista di quest uomo dall aspetto miserevole e denutrito, della spoglia vetrina della sua bottega che esponeva scatole vuote disposte su ripiani polverosi, e di altri segni di estrema povertà, a Romeo era capitato di pensare (forse presagendo che la sua vita disastrosa avrebbe potuto concludersi tragicamente): Se mai qualcuno avesse bisogno di veleno, che la legge di Mantova vieta di vendere pena la morte, ecco il povero diseredato che potrebbe fornirlo . Tornategli alla mente queste parole, ritornò dallo speziale il quale, dopo aver avanzato pretesi scrupoli, non potendo resistere all offerta di oro fattagli da Romeo a causa dell estrema indigenza19, gli vendette un veleno che una volta ingoiato avrebbe immediatamente stroncato anche uomini ben più forti. Acquistato il veleno, si mise in viaggio alla volta di Verona, dove avrebbe rivisto la sua amata per l ultima volta; infatti, saziati i suoi occhi, intendeva bere il veleno per essere sepolto accanto a lei. Raggiunse Verona a mezzanotte e si recò subito al cimitero, al centro del quale si trovava l antico mausoleo dei Capuleti. Si era munito di una torcia, di una pala e di una tenaglia; e, proprio mentre stava per 18 speziale: venditore di erbe medicinali. 19 indigenza: grande povertà. 190
Dieci racconti da Shakespeare
Collana I LIOCORNI